martedì 26 luglio 2011

Uomo - Prodotto vs Prodotto - Uomo

Agli inizi degli anni '90, nel settore moda e accessori si è sentito l'esigenza di introdurre una nuova figura professionale : "Uomo - Prodotto".
"L'Uomo Prodotto definisce  le linee di sviluppo produttivo ed organizzativo, coordina le funzioni aziendali che operano alla definizione del prodotto, supporta i responsabili  acquisti materie prime ed i responsabili di produzione per raggiungere  la qualità attesa dei prodotti. Si interpone tra il Marketing, lo Stile, la Produzione e partecipa attivamente al processo creativo del prodotto. Figura praticamente identificata con il processo di creazione del prodotto."

Prodotto UomoProseguendo il ragionamento sulla "connotazione del presente" mi è venuto spontaneo giocare con queste due parole e l'uomo - prodotto è diventato "Prodotto - Uomo", ossia l'oggetto, e non più soggetto, della filiera produttiva, ossia l'identificazione con il prodotto stesso, con le sue caratteristiche, con il suo "uso", "consumo" e, purtroppo, con il suo prezzo.

Mi sono lasciato ispirare da Pellizza da Volpedo, con il suo "Quarto stato", celebre dipinto realizzato agli inizi del '900, (cento anni fa circa) che raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma non solo questo; simboleggia pure "il popolo" che avanza verso la luce.
Particolare Uomo Prodotto  Ho rappresentato il "nuovo quarto stato", potremmo anche chiamarlo il "quinto stato".
Nulla più raffigura l'avanzata fiera dei lavoratori e lavoratrici verso la luce, ma invece li rappresento visti da dietro, in modo impersonale, che guardano verso il nulla, il buio e ciascuno con il proprio codice a barre a identificarli come in uno scaffale di un IPERMERCATO.

Dall'uomo-prodotto al prodotto-uomo appunto.



Qui a fianco due particolari


Raniero

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martedì 5 luglio 2011

L'arte e "l'usa e getta", un possibile punto d'incontro.


Per continuare il discorso sul "consumismo", ho unito due estremi, la massima espressione artistica pittorica ossia il ritratto e l'elemento più effimero nell'ambito del consumo ossia la carta da regalo. Estremi non solo nell'uso, uno per durare quasi per sempre, l'altro invece qualche minuto, ma anche nella modalità di "produzione". Il ritratto è il frutto di un insieme di studi e di metodologie artistiche, di prove e di tecniche molto personali, la carta da regalo, invece, viene prodotta in serie, in modo industriale, automatico, con ricchezza cromatica e a prezzi sempre più economici. La sua funzione praticamente è proprio "usa e getta"e una volta aperto il pacco viene cestinata e buttata via.
Io ne faccio supporto per la mia pittura, una sorta di estremi che, in un equilibrio instabile, danno vita ad una espressione artistica.


Raniero

Ritratto 3, Acrilico su carta da regalo, 70 x 70 cm
Ritratto 4, Acrilico su carta da regalo, 70 x 70 cm
Ritratto 6, Acrilico su carta da regalo, 70 x 70 cm

Raniero

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